Esiste un grande affiatamento e rispetto dei ruoli: un pilota ferito non può essere toccato né da noi né dai commissari, poiché questo compito spetta esclusivamente al personale medico presente sui circuiti in ogni occasione. Molti di noi hanno nozioni di primo soccorso che all'inizio ci venivano insegnate dal grande Claudio Costa, ma non possiamo esercitarle, e ci limitiamo a tranquillizzare lo sfortunato protagonista dell'incidente in attesa dei medici.
Per quanto riguarda il servizio antincendio, registriamo una consistente differenza delle presenze in pista, un fatto del tutto naturale: per una qualsiasi gara del panorama nazionale, la presenza dei Leoni varia tra le 60 e le 70 unità, cifra che sale a 210 in occasione del Gran Premio d'Italia.
È un divario evidente, ma adeguato a un elevato livello di sicurezza in base alla valutazione del rischio. È il direttore di gara a decidere la consistenza dei servizi in pista, ma è prassi che per l'antincendio ci chieda consiglio, vista l'esperienza che abbiamo maturato in tanti anni.